Turismo in estate nelle montagne d' Abruzzo
Turismo di montagna in Abruzzo
Quel che sorprende il visitatore alla sua prima esperienza
di vacanza estiva sulle montagne in Abruzzo è il fatto che nel breve volgere di
poche decine di chilometri si passi dalle spiagge assolate
alle alte vette e che spesso ambienti naturali selvaggi ed
intatti, di assoluta bellezza, si trovino solo a poche decine
di minuti di cammino dal comodo parcheggio.
Percorsi e sentieri di montagna
Il fatto che la montagna abruzzese sia davvero facile e amica del
turista si evince anche dalla grande disponibilità di sentieri e
percorsi attrezzati in montagna, che includono anche ferrate per le alte quote,
allestimenti escursionistici per diversamente abili e tracciati per
vari tipi di sport, come le ippovie e gli itinerari off road in
fuoristrada in montagna.
I sentieri sono tanti e presenti in tutti
gli ambienti di tutti i comprensori della montagna d’Abruzzo, ben
assortiti e con vari gradi di difficoltà.
Si inizia dai sentieri più facili, studiati
per una rilassante passeggiata nei campi e tra i boschi adatta ai
principianti, alle famiglie, ai bambini e agli anziani o a chi
semplicemente vuole solo sgambettare e respirare aria pura nel
verde.
Ci sono poi i sentieri un po’ più difficili, che portano a quote
più alte e richiedono un minimo di esperienza, attrezzatura e
preparazione fisica per affrontare percorsi di qualche ora. Infine ci
sono sentieri effettivamente impegnativi, destinati ai grandi
appassionati della montagna, dotati di buona esperienza e
preparazione atletica, che con la dovuta attrezzatura sono in
grado di cimentarsi in escursioni e trekking che a volte impegnano
l’intera giornata, e conducono in luoghi davvero particolari.
In tutti
i casi la rete di sentieri, gestita dal CAI, dai Parchi, dalle Riserve, o
anche dalle amministrazioni locali, è in genere ben curata, con
segnavia colorati posti strategicamente, dove serve avere
indicazioni chiare sul percorso. In tutti i Centri Visita dei Parchi e
presso i principali punti informativi nei paesi sono disponibili guide
e mappe della rete dei sentieri. Perdersi sulle montagne abruzzesi
è davvero difficile.
Il Gran Sasso
Il nobile e rude Gran Sasso d' Italia con il suo chiaro
calcare domina gli Appennini; appena sotto la
parete nord del Corno Grande troviamo il
Calderone, l’unico ghiacciaio dell’Appennino e il
più meridionale d’Europa.
A sud del massiccio si
estende la sconfinata piana di Campo
Imperatore, posta a 1800 metri di altitudine.
Monti della Laga
I
Monti della Laga sono ricchi di sorgenti, corsi
d’acqua e foreste. La Majella, legata al massiccio
del Morrone, domina il paesaggio abruzzese
innalzandosi tra il mare e la catena appenninica;
da tempo immemorabile essa rappresenta per gli
abruzzesi la montagna madre.
Tra i monti e il mare, il paesaggio collinare porta
evidenti segni della sua continua evoluzione nello
scivolare a valle dell’argilla, dove i calanchi
incidono le rotondità dell’orizzonte.
Paesaggi montani
D’estate, finalmente disciolte le nevi e ritornata ai verdi smaglianti
delle sue foreste di faggi e dei suoi immensi pascoli, la montagna
abruzzese diventa irresistibile.
Il pieno rigoglio della natura
conferisce all’intera regione lo splendore della maturità: i boschi e i
prati verdissimi dei monti, gli sterminati altipiani costellati di
mandrie e greggi al pascolo, la spaziosità dei paesaggi, che nulla
hanno degli incombenti e scoscesi ambienti alpini, la freschezza
frizzante dell’aria profumata di brezze marine (anche sui rilievi più
alti dei suoi monti si sente sempre nettamente il profumo del
mare, che è lì ben visibile, a pochi chilometri in linea d’aria), la
miracolosa conservazione degli ambienti, cristallizzati in paesaggi montani
senza tempo, rendono la montagna abruzzese un luogo speciale, capace davvero di colpire al cuore. Più di ogni cosa lo testimonia
l’altissimo numero di affezionati che conta, e che anno dopo anno
tornano a frequentarne le bellezze: chi s’innamora dei monti
d’Abruzzo, lo resta per sempre.
L' Abruzzo montano
L’ Abruzzo interno, vale a dire quello montano, considerato che il
75% del territorio regionale si trova al di sopra dei 700 metri di
quota, è certamente quello più originale e meglio conservato.A
detta di moltissimi studiosi, anzi, costituisce nel suo insieme un
unico, grande e originalissimo “museo permanente all’aperto” di
storia dell’ambiente e del paesaggio.
La natura, innanzitutto, vi fa da padrona: nell’Abruzzo montano
sono situati i quattro Parchi e le oltre 30 Riserve della regione, per
cui quasi metà del territorio montano abruzzese è natura protetta.
Ci sono poi i mille paesi, ciascuno arroccato sulla sommità d’un colle, di un rilievo, di uno sperone dominante: straordinari e spesso
antichissimi centri storici, stretti ai piedi del loro castello.
E poi c’è lo sterminato territorio della pastorizia e del suo
originalissimo paesaggio.
I tratturi della transumanza
La transumanza, lo spostamento stagionale lungo i tratturi di
uomini e greggi tra i pascoli estivi dell’Appennino e quelli invernali
del Tavoliere pugliese, ha accompagnato la storia dell’Abruzzo fin
dall’età pre-romana.
Il territorio abruzzese mostra ancora i segni di
quell’andare e venire di uomini e greggi: gli antichi tratturi (le larghe
strade d’erba su cui transitavano i transumanti) sono ancora visibili
per alcuni tratti, come nella Piana di Navelli, e attraversano antiche
vestigia di città che, come Peltuinum, segnavano le tappe di quel
viaggio.
L’ampio altopiano, famoso per la produzione di un finissimo
e prezioso zafferano, è tutt’ora segnato dalle enigmatiche presenze
delle chiese tratturali, isolate e semplici architetture che
individuavano le soste del lungo, faticoso cammino dei pastori
È lungo i percorsi tratturali che risaltano antichi
borghi medievali, compatti e arroccati sulle alture, costruiti
interamente in pietra viva, con case rinserrate le une alle altre
come una muraglia a racchiudere i borghi in un’efficacissima cerchia
difensiva; centri che hanno tratto la loro particolare ricchezza,
evidente nella loro straordinaria qualità architettonica e nella
diffusissima presenza di preziose testimonianze d’arte, soprattutto
da una florida attività dell’allevamento.
C’è poi un singolare tratto
del paesaggio montano abruzzese, segnato dai terrazzamenti e
dalle capanne in pietra a secco, opera paziente dei nostri antenati
che tentarono di strappare fazzoletti di terra e piccoli pascoli alla
montagna.
I tholos, ancora oggi numerosissimi soprattutto sulla
Majella, inseriscono a buon diritto l’Abruzzo tra le aree del bacino
mediterraneo più segnate dalla presenza di costruzioni in pietra a
secco, dalla primitiva ma efficace tecnica costruttiva.
Abruzzo: regione verde d' Europa
Questo è l’Abruzzo montano: uno scrigno in cui sono conservati
ambienti naturali unici, nel cuore dell’Italia centrale e perciò a due
passi da ogni altra città della penisola; ambienti preziosi e protetti,
ma che oggi vengono resi sempre meglio e sempre più
intelligentemente fruibili per
tanti tipi di turismo; ambienti
sorprendenti e affascinanti, capaci di dare in modo vero il gusto
dell’avventura, della scoperta, dell’intuizione originale. Insomma, una
natura tutta da scoprire.
Farlo è oggi ancora più facile, grazie anche
alla professionalità degli accompagnatori di media montagna, delle
guide alpine, delle guardie-parco e delle guardie forestali, delle
cooperative di servizi turistici, e ovviamente grazie agli innumerevoli sentieri tracciati che consentono escursioni per tutti i
gusti (a piedi, a cavallo, in mountainbike) e di tutte le difficoltà: dalla
semplice passeggiata al trekking estremo, sino ai percorsi per disabili.
Grazie ai suoi Parchi, la natura
dell’Abruzzo è stata salvaguardata e può
essere oggi apprezzata e visitata da tutti.
Questo impegno nella conservazione
dell’ambiente e la grande estensione
di territorio effettivamente ed
efficacemente protetto hanno portato
all’Abruzzo il meritato titolo di
“regione verde d’Europa”.
In Abruzzo la natura è davvero protetta, e da lungo tempo.
Parco nazionale d' Abruzzo, Lazio e Molise
Il Parco Nazionale d’Abruzzo (oggi denominato Parco Nazionale
d’Abruzzo, Lazio e Molise) venne istituito negli anni a cavallo tra
1922 e 1923 ed è divenuto il simbolo nazionale dell’impegno per
la reale tutela dell’ambiente sull’Appennino.Ad esso si sono
affiancati negli ultimi decenni altri due grandi Parchi Nazionali,
quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello della Majella.
La
Regione ha quindi istituito il vasto Parco Regionale del Sirente-
Velino e una fitta rete di Riserve Naturali, il cui numero supera
oggi quota 30 ed è sempre in crescita.
Turismo nel verde
L’impegno di salvaguardare il territorio è divenuto per l’Abruzzo
un impegno irreversibile, che ha portato ad avere oggi oltre il 30%
del territorio sottoposto a tutela.
Da questo punto di vista i Parchi
si sono rivelati non semplici recinzioni, ma strumenti concreti con
cui la comunità regionale riconosce al territorio un valore
intrinseco e irrinunciabile.
Non a caso, l’Abruzzo è la regione
italiana leader del progetto APE (Appennino Parco d’Europa), la
complessa e organica iniziativa di protezione ambientale e di
sviluppo sostenibile che mette in rete il sistema delle aree protette dell’intero Appennino, recependo nel modo più
innovativo e strategico le direttive dell’Unione Europea.