Vacanze estive nel Parco nazionale del Lazio, Abruzzo e Molise
Turismo di montagna in Abruzzo
Vacanze nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Nato nel 1922 il Parco è oggi in grado di attirare un milione di
visitatori ogni anno. Oltre che nella fauna e nella flora, il suo
fascino sta nell’aspra orografia delle montagne, nei suggestivi
borghi, nelle necropoli italiche e romane e nei tratturi. Una rete di
centri visitatori, sentieri-natura e aree faunistiche è a disposizione
del turista. Si estende su 44.000 ettari e interessa, come spiega il
nome, anche il Molise e il Lazio. I monti del Parco hanno un
aspetto selvaggio e sono caratterizzati da forre, campi carsici e
altopiani, cui si affiancano bei laghi come il Vivo, quello di Scanno e
quello di Barrea.
Turismo in estate
A nord-est rispetto allaValle Roveto si trova il comprensorio
montano più noto della regione, quello protetto dallo storico Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise creato negli anni ’20 e
rapidamente divenuto uno dei luoghi più frequentati dai turisti
italiani, e non solo, in cerca dei rilassanti piaceri offerti dalla montagna appenninica, tanto in inverno quanto nella stagione estiva. Cuore del
territorio è Pescasseroli, che offre un’ottima ricettività turistica;
tutt’attorno vette che sfiorano i 2000 metri, prati, valli, corsi d’acqua
e accoglienti borghi come Bisegna, San Sebastiano, GioiaVecchio,
Opi,Alfedena,Villetta Barrea e Barrea con il loro lago, Civitella
Alfedena,Alfedena con le sue origini italiche, la solitaria Scontrone.
Trattandosi di un’area tutelata da un Parco ormai da quasi un secolo
è naturale che le strutture ricettive e di visita al territorio siano
radicate e assai ben organizzate.Oltre 150 gli itinerari escursionistici
e una decina i sentieri-natura, con possibilità di trekking e di
escursione a piedi, a cavallo e in mountain bike quasi infinite.Vale la
pena di ricordare luoghi ormai entrati di diritto nel vocabolario del
turista montano come la Camosciara o laVal Fondillo, il lagoVivo e
Forca Resuni, il passo del Diavolo con le sorgenti del fiume Sangro e il lago della Montagna Spaccata, solo per citare i più celebri. Il lago di
Barrea è perfetto per canoa e windsurf, così come, assieme agli altri
minori, diventa luogo ideale per il birdwatching. Le ampie strade di
collegamento sono una buona occasione per un tranquillo
cicloturismo. Il Parco offre strutture didattiche come il Museo e lo
Zoo a Pescasseroli, il Centro Rapaci di Barrea, le Aree Faunistiche
del camoscio a Opi, del lupo e della lince a Civitella Alfedena, del
camoscio a Bisegna, il Museo degli Insetti e l’Area Faunistica del
Capriolo a San Sebastiano.
Da Villetta Barrea si sale lungo i tornanti del passo Godi, dove si
può sostare presso l’albergo rifugio e intraprendere una bella
passeggiata sul pianoro, e si ridiscende poi dal versante opposto
fino a Scanno, paese principale di un piccolo ma interessante
comprensorio montano. Il borgo è celebre in tutto il mondo per il suo splendido centro storico, fotografato dai grandi nomi
internazionali come Cartier Bresson e Giacomelli, e per il suo lago
che separa i monti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
dal selvaggio massiccio del Monte Genzana. Dispone di notevoli
risorse ricettive e di una interessante offerta di ristorazione, con
cibi tipici come la polenta e i primaverili orapi, spinaci selvatici
usati per condire la pasta fatta in casa.Verso nord si scopre la
vetta del Monte Genzana, protetto da una piccola Riserva
Naturale, molto interessante per via dei bei percorsi
escursionistici che vi si aprono; l’accesso però è dal versante
opposto, passando per il borgo di Pettorano sul Gizio.
Il lago di Scanno è ideale per canoa e windsurf, e la strada che
segue le sue rive si presta egregiamente per belle passeggiate
cicloturistiche. Scendendo verso valle l’auto si insinua nelle
spettacolari e strette gole del Sagittario sino a scorgere Villalago,
arroccata su una rupe a specchiarsi nel suo bel bacino artificiale,
impreziosito da un antico eremo costruito proprio sulla riva. Una
deviazione porta alla remota frazione di Castrovalva, immortalata
persino dal celebre incisore Cornelius Escher, l’inventore dei
mondi impossibili. La strada principale prosegue quindi lungo la
stretta valle e sbuca infine in vista di Anversa degli Abruzzi,
eternata da Gabriele d’Annunzio in “La fiaccola sotto il moggio”.
Proseguendo si arriva a Cocullo, minuscolo borgo medievale dove
il primo giovedì di maggio si svolge la tradizionale processione di
San Domenico e i serpenti, celebre in tutto il mondo.